Ferentillo è situato nel Parco fluviale del Nera, un’area protetta che si estende per circa 20 km accompagnando le acque veloci e cristalline dell’omonimo fiume.
La storia del territorio è fortemente legata al rapporto con l’acqua; elemento vitale, ma anche da controllare. È ai romani che si deve la bonifica del Lacus Velinus, le cui acque vennero convogliate in quelle del Nera a formare la Cascata delle Marmore, famosa per lo spettacolare salto d’acqua di 165 metri. Oggi è il luogo ideale per una gita con la famiglia oppure per un’escursione all’insegna del trekking o del rafting.
Il paese, borgo tipicamente medievale, è attraversato dal fiume Nera che lo divide in due nuclei: Precetto e Matterella. È la meta ideale per gli amanti dell’arrampicata, grazie alla presenza della falesia più famosa del centro Italia che fa di Ferentillo una delle palestre naturali più importanti e frequentate d’Italia e d’Europa.
La natura incontaminata di questa zona offre quanto di più suggestivo un climber possa desiderare, in quanto man mano che si sale, si gode di una vista della Valnerina sempre più emozionante. Pensate che è l’unico punto da cui la valle si può ammirare interamente, nella sua unicità.
Tanti altri sono gli sport che si possono praticare qui, a stretto contatto con la natura, da soli o in famiglia; se ami l’avventura potrai scegliere tra rafting, mountain bike o downhill. Se invece preferisci rilassarti, una bella passeggiata a cavallo o il trekking sono le alternative che il luogo offre ai tanti visitatori.
E dove andare? C’è l’imbarazzo della scelta: una fitta rete di sentieri che ricalca le mulattiere e le vecchie vie di comunicazione ti portano a scoprire questa parte dell’Umbria, cuore verde d’Italia.
Quest’area presenta infatti una variegata vegetazione fatta boschi di latifoglie, di macchia mediterranea e ovviamente vegetazione tipicamente fluviale dove spiccano fiori e felci alcune considerate rare.
Addirittura sono 150 le specie di uccelli che popolano questi cieli: l’aquila reale, l’astore, lo sparviero, il falco pellegrino, il gufo reale, la coturnice, il picchio operaio, il fringuello alpino, il gracchio corallino, solo per citarne alcuni.
Camminando è facile incontrare anche cinghiali, caprioli, istrici, gatti selvatici, volpi ma… attenti al lupo, e pure alle vipere! Se costeggiamo il fiume invece potremmo avere la fortuna di ammirare la ballerina gialla, il martin pescatore e l’airone cinese.
Tra i sentieri più battuti c’è senz’altro la Greenway del Nera; percorso sterrato, percorribile a piedi, in bicicletta o a cavallo, che costeggia appunto il fiume Nera partendo da Ferentillo, infatti si può raggiungere o la Cascata delle Marmore oppure i paesi di Scheggino e Santa Anatolia di Narco da dove si può proseguire verso un’altra famosa ciclabile “Spoleto/Norcia”. Questa è l’insieme di più tracciati: itinerari Benedettini, la via di San Francesco, la ex ferrovia Spoleto Norcia, e che oggi sono tutti collegati a formare un anello ben segnalato di circa 180 km. Il percorso della Greenway del Nera ricalca anche un tratto della Via di Francesco, di cui Ferentillo è tappa intermedia fra Spoleto e Arrone
Altra passeggiata consigliata è il Sentiero dei Presepi: si parte dalla chiesa di S. Maria, superato il primo tratto di strada asfaltata il percorso si snoda lungo l’antica mulattiera che collegava Spoleto e Monteleone; interessante la visita, lungo l’itinerario, al paese di Gabbio, antico castello di pendio di origine medievale, poi borgo agricolo collocato su un promontorio che domina la stretta valle del Fosso di Ancaiano di fronte a San Mamiliano che oggi è quasi completamente disabitato. L’interno del castello è ancora in ottimo stato di conservazione.
Dopo aver attraversato i boschi del Monte di Gabbio si arriva a Nicciano, frazione del comune di Ferentillo che si affaccia sul fosso della rocca verso il castello di Ancaiano, centro del comune di Spoleto. Dentro al borgo la Chiesa di San Michele Arcangelo.
È particolarmente piacevole anche la vista lungo il percorso, delle antiche edicole religiose di Santa Lucia e San Rocco e di chiesine di montagna, umili nel loro aspetto di fuori, ma pur ricche spesso, all’interno, di preziosi affreschi. Ogni anno questi piccoli edifici religiosi, durante il periodo natalizio vengono riempiti di presepi artistici realizzati da C.A.I. Di Terni.
E se non avete paura dei briganti, vi proponiamo il Salto del Cieco: una località a metà tra Ferentillo e Polino a circa 1000 m sul livello del mare.
Interessante sarà la visita ai ruderi dell’antica Dogana, raggiungibile attraverso la strada che collega Ferentillo a Villa Pulcini, frazione di Leonessa, un tempo sede infatti di una gabella per coloro che intendevano attraversare il confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie. La strada taglia ampie radure intervallate da fitti boschi di faggio lungo le pendici meridionali del monte Aspra. Il nome deriva dalla presenza in quel tratto di numerosi briganti che assaltavano gli uomini e le carovane cariche di merci che attraversavano il confine. In particolare pare che in quella specifica tratta si aggirasse una banda, e che uno di loro fingendosi cieco si avvicinava ai malcapitati per chiedere prima l’elemosina e poi spingerli nel precipizio sottostante, dopodiché i briganti scendevano nel fondovalle per un percorso noto solo a loro e ripulivano le vittime del denaro: da qui il nome Salto del Cieco.
Articolo scritto dalla Classe Seconda A della Secondaria di primo grado G. Garibaldi di Ferentillo.